L'episodio è avvenuto in udienza.
L'avvocato, in attesa del processo che patrocinava, interveniva a sostegno di un altro collega, palesando il dissenso verso la conduzione del processo da parte del magistrato e girandosi verso il pubblico, non visto dal giudicante, con le mani mimava il gesto dei pollici ed indici aperti, per dire <<ti faccio un culo così>>.
Il reato di oltraggio ad un magistrato in udienza, ai sensi dell'art. 343 cp, deve ritenersi integrato quando la condotta sia riconosciuta idonea a compromettere i requisiti di efficacia e di autorevolezza del magistrato. Non è indispensabile che la condotta sia da esso direttamente percepita, ma occorre che la stessa determini un pregiudizio tale da offendere il bene tutelato dalla norma incriminatrice (Cass. pen., sentenza 16 novembre 2018, n. 51970).