23 febbraio 2018

Ricorso al prefetto art. 203 D. Lgs. n. 285/92

Il ricorso al prefetto (modello) è disciplinato dall'art. 203 del CdS: 

1. Il trasgressore o gli altri soggetti indicati nell'art. 196, nel termine di giorni sessanta dalla contestazione o dalla notificazione, qualora non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta nei casi in cui e' consentito, possono proporre ricorso al prefetto del luogo della commessa violazione, da presentarsi all'ufficio o comando cui appartiene l'organo accertatore ovvero da inviarsi agli stessi con raccomandata con ricevuta di ritorno. Con il ricorso possono essere presentati i documenti ritenuti idonei e puo' essere richiesta l'audizione personale. 
1-bis. Il ricorso di cui al comma 1 puo' essere presentato direttamente al prefetto mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento. In tale caso, per la necessaria istruttoria, il prefetto trasmette all'ufficio o comando cui appartiene l'organo accertatore il ricorso, corredato dei documenti allegati dal ricorrente, nel termine di trenta giorni dalla sua ricezione. 
2. Il responsabile dell'ufficio o del comando cui appartiene l'organo accertatore, e' tenuto a trasmettere gli atti al prefetto nel termine di sessanta giorni dal deposito o dal ricevimento del ricorso nei casi di cui al comma 1 e dal ricevimento degli atti da parte del prefetto nei casi di cui al comma 1-bis. Gli atti, corredati dalla prova della avvenuta contestazione o notificazione, devono essere altresi' corredati dalle deduzioni tecniche dell'organo accertatore utili a confutare o confermare le risultanze del ricorso.)) 
3. Qualora nei termini previsti non sia stato proposto ricorso e non sia avvenuto il pagamento in misura ridotta, il verbale, in deroga alle disposizioni di cui all'art. 17 della legge 24 novembre 1981, n. 689, costituisce titolo esecutivo per una somma pari alla meta' del massimo della sanzione amministrativa edittale e per le spese di procedimento.

Termine

Modello ricorso al prefetto art. 203 codice della Strada

MODELLI


Al Sig. ______ .
Prefetto della Provincia di ______

4 dicembre 2017

ESERCITAZIONE ESAME AVVOCATO 2017

In vista dell’imminente esame di abilitazione alla professione forense,
si propongono due tracce in materia di diritto civile e penale.
Gli estremi delle sentenze risolutive verranno postate nei prossimi giorni.

TRACCIA DI DIRITTO CIVILE

La sentenza di divorzio, pronunciata il 31 gennaio 2012 tra Tizio e Caia, aveva stabilito che l’ex marito avrebbe dovuto contribuire al pagamento della metà delle spese straordinarie sostenute nell'interesse del figlio minore, previa idonea documentazione e previo accordo per quelle di importo superiore ad € 700,00.
Tuttavia, Tizio, senza giustificato motivo, non dava riscontro alle plurime raccomandate dell’ex moglie né partecipava agli incontri da lei sollecitati, impedendo così la formazione dell’accordo richiesto.
Pertanto, l’ex moglie si rivolgeva ad un legale che le consigliava di agire in giudizio per ottenere decreto ingiuntivo. In appello veniva accolta la domanda dell’ ex moglie  perché applicabili alla condizione di “ previo accordo” i presupposti per la finzione di avveramento della condizione di cui all’art. 1359 c.c.
Il candidato, assunte le vesti del legale di Tizio, rediga motivato parere.
Cassazione Civile, Sez. VI -1, ordinanza 27 ottobre 2017 n. 25698    

TRACCIA DI DIRITTO PENALE

Sempronia, introducendosi in un esercizio commerciale, aveva asportato un pc prelevandolo dal bancone in un momento di distrazione della proprietaria Caia, essendo quest'ultima intenta a servire i clienti del locale. In particolare, dalle immagini dell’impianto di video sorveglianza emergeva che Sempronia aveva scollegato il cavo di alimentazione ed aveva collocato il computer in borsa per, poi, allontanarsi repentinamente dal luogo.
Sempronia veniva tratta a giudizio per il delitto p. e p. dall’art. 625 comma 1 n. 4 c.p.

Il candidato, assunte le vesti del legale di Sempronia, rediga motivato parere.
Sezioni Unite, 12 luglio 2017 n. 34090    

1 dicembre 2017

Impedimento a comparire: Giudice non rinvia l'udienza perché l'imputato è anziano, si pronuncia la Cassazione

La Cassazione chiarisce che non è consentito al giudice, tralasciando la valutazione della legittimità dell'impedimento a comparire dell’imputato, negare il diritto di quest’ultimo a partecipare al processo, diritto che non può essere considerato oggetto di una tutela affievolita o ridotta a causa della veneranda età dell'imputato.

Cassazione sull'applicazione delle tabelle Milanesi anche in appello e Cassazione

La Cassazione sostiene che nella liquidazione del danno non patrimoniale (categoria unitaria che comprende le sottocategorie di danno biologico, morale ed esistenziale), devono utilizzarsi le tabelle elaborate dal Tribunale di Milano

27 novembre 2017

ATPO: certificato medico senza spunta sulle condizioni di non autosufficienza

Si offrono alla lettura, due ordinanze, rispettivamente del:


Deve ritenersi sufficiente

Illegittimità costituzionale dell’art. 152, u. p. disp. di att. cpc - Sentenza Cort. Cost. n 241/2017

L'eccessiva gravità della sanzione e delle sue conseguenze, rispetto al fine perseguito, comporta la manifesta irragionevolezza dell'art. 152 disp. att. cod. proc. civ., ultimo periodo, il quale prevede che "A tale fine la parte ricorrente, a pena di inammissibilità di ricorso, formula apposita dichiarazione del valore della prestazione dedotta in giudizio, quantificandone l'importo nelle conclusioni dell'atto introduttivo".

L'ultimo periodo dell'art. 152 delle disposizioni di attuazione al codice di procedura civile prevedeva:

Art. 152. (Esenzione dal pagamento di spese, competenze e onorari nei giudizi per prestazioni previdenziali)