27 aprile 2019

Squilli e telefonate mute integrano un reato? La Cassazione fa il punto

Telefonate mute, squilli anonimi e ripetuti possono configurare il reato di molestie ai sensi dell'art. 660 c.p.

Art. 660. (Molestia o disturbo alle persone) 

Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo e' punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a lire cinquemila.

Cassazione penale, sezione I, sentenza 27 marzo 2019, n. 13363


SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ________________________________

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

26 aprile 2019

L'appello penale: quello che devi sapere

Le impugnazioni, in generale, sono disciplinate dall'art. 568 e ss del cpp, il procedimento di appello dagli art. 593 e ss del c.p.p.

Termini

il nuovo atto d'appello penale


Quello che devi sapere prima della redazione

CORTE DAPPELLO PENALE DI ____________

DICHIARAZIONE DI IMPUGNAZIONE

PROPOSTA A NORMA DELLART. 571 CPP
PER IL TRAMITE DELLA CANCELLERIA
DEL TRIBUNALE DI _____________________
Sent. N. _____/2018 Trib. __________ (comp. collegiale)
Proc. penale n. _____/20__ RGNR
                      n. _____/20___ RG Dib
Imputato: _____________________

14 dicembre 2018

Pollici ed indici aperti dell'avvocato al giudice: il magistrato non se ne accorge ma è oltraggio

L'episodio è avvenuto in udienza.
L'avvocato, in attesa del processo che patrocinava, interveniva a sostegno di un altro collega, palesando il  dissenso verso la conduzione del processo da parte del magistrato e girandosi verso il pubblico, non visto dal giudicante, con le mani mimava il gesto dei pollici ed indici aperti, per dire <<ti faccio un culo così>>. 

Il reato di oltraggio ad un magistrato in udienza, ai sensi dell'art. 343 cp, deve ritenersi integrato quando la condotta sia riconosciuta idonea a compromettere i requisiti di efficacia e di autorevolezza del magistrato. Non è indispensabile che la condotta sia da esso direttamente percepita, ma occorre che la stessa determini un pregiudizio tale da offendere il bene tutelato dalla norma incriminatrice (Cass. pen., sentenza 16 novembre 2018, n. 51970).

6 ottobre 2018