8 giugno 2021

Avvocato e patto di quota lite: quando è possibile e come? Palmario

 

Cos'è il patto di quota lite?

E' l'accordo tra avvocato e cliente che prevede quale compenso per l'attività professionale del primo una quota dei beni o diritti oggetto della lite: una percentuale del risultato ottenuto dal cliente.

Con l'art. 13, comma 4 della L. 247/2012 è stato ripristinato il divieto del patto di quota lite, inteso come pattuire un compenso con attribuzione di una percentuale del risultato ottenuto dall'assistito.

Oltre ad essere nullo il patto di quota lite viola il codice deontologico. 

Deve considerarsi sempre vietato?

No!

Indirettamente dalla giurisprudenza (cfr. Cass. 2169/2016), sembrerebbe valido l'accordo quando avviene prima dell'instaurarsi del contenzioso, con l'assegnazione di un valore che dal contenzioso ritengono che l'assistito possa giovarsi; in questo modo le parti individuerebbero sin da principio l'importo del compenso che sarà attribuito all'avvocato, condizionato ovviamente all'esito positivo della controversia. L'accordo è di sicuro valido ex post quando si ha certezza del valore del contenzioso.

Il palmario è valido

Col palmario il cliente corrisponde o promette al difensore un compenso determinato, in sostituzione dell'onorario o in aggiunta in caso di conclusione favorevole del contenzioso, anche in fase stragiudiziale. L'accordo deve avere forma scritta altrimenti rientra nella fattispecie del patto di quota lite (Cass. Civ. 16214/2017)


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