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Il premier Enrico Letta, come anche altri politici, ha chiesto pubblicamente un abbassamento dei toni ed una riconciliazione, considerando la possibile rilevanza penale di certe esternazioni, giudicate dal premier inaccettabili.
In questo ambito, il Procuratore Generale di Trento, nella redazione di una richiesta di archiviazione di un procedimento penale per diffamazione, ha affermato un interessante principio di diritto, inerente all'ipotesi di insulto nei confronti di un soggetto politico.
Il Procuratore, nella redazione della richiesta di archiviazione, ha considerato che nella polemica politica si assiste ad una vera e propria "desensibilizzazione" del significato ingiurioso e della portata di determinate parole, ha quindi ritenuto che il reato non può dirsi realizzato.
Se la magistratura seguirà questa interpretazione, essa sarà dirompente in molteplici casi analoghi, con la conseguente liceità dal punto di vista penale delle offese rivolte in ambito politico; di contro si inizia ad avvertire in più ambiti istituzionali e nella gente comune una forte insofferenza al clima pesante degli insulti mediatici tra personaggi politici.
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